Tra i sogni, il nostro mondo..
Questo racconto breve è basato su una vicenda di un ragazzo ed una ragazza appartenenti a mondi e realtà diverse ma che si incontrano solo nei sogni. Leggi la storia completa in questo articolo!
STORIE E RACCONTI
Mr. Red Drakar
9/17/20252 min read

Elian viveva in una città futuristica fatta di torri di vetro, neon e cieli sempre in tempesta, un mondo dove la tecnologia aveva sostituito ogni emozione con scetticismo, calcoli e modernità. L'universo non era altro che una realtà composta di freddezza, commercio, prosperità ma dati, analisi e progresso vitale in evoluzione, senza gioia e speranza per il domani ma sicurezze e probabilità di calcolo.
In un altro universo invece abitava Aria, in un villaggio immerso nel verde, tra montagne e laghi cristallini, in un universo in cui la magia scorreva nelle vene delle persone come un dono naturale, un universo irrazionale, fantasioso, bizzarro, mistico.
Due mondi che non avrebbero mai potuto incontrarsi. Due vite destinate a rimanere parallele o rafforzate dall'esistenza della propria unica realtà.
Eppure, ogni notte, quando chiudevano gli occhi, Elian e Aria si ritrovavano a viaggiare nei lati profondi della loro mente, immaginando ciò che per loro era impossibile; una realtà meno imprevedibile, più logica nel caso di Aria, una realtà senza confini e con concetti che oltrepassassero il limite dello spazio e nel tempo nel caso di Elian.
Un sogno, un luogo onirico rappresentato da un semplice spazio bianco, privo di forma, nel quale a poco a poco, si formavano le loro emozioni completandolo: un prato fiorito al tramonto, un lago che rifletteva due lune, un ponte sospeso tra le stelle.
Nel sogno, potevano parlarsi, toccarsi, ridere insieme. Era un amore nato tra le ombre del sonno, fragile e meraviglioso, ma al tempo stesso razionale, rivelatorio, sensazioni che davano forza alle loro credenze ed immaginazioni, una vita alternativa dove poter dare consistenza ai loro pensieri e teorie.
Ma sapevano che ogni risveglio li avrebbe riportati lontani, separati da universi che non permettevano viaggi né incontri reali.
Così, in ogni sogno, si promettevano di non dimenticare. Aria portava con sé un piccolo orologio d'argento, simbolo dello scorrere del tempo ma anche del calcolo, dell'essere consapevoli di valori studiati e musirati; Elian un fiore azzurro, raro, semplice ma che rappresentasse il concetto che anche un elemento così piccolo e semplice potesse rappresentare un mondo vasto da scoprire e studiare. Simboli del loro legame.
Una notte, il sogno divenne diverso, più oscuro, più tetro. Il prato fiorito fu sostituito da un cielo che si incrinava, come vetro in frantumi. Il tempo nel loro rifugio stava finendo.
“Se domani non ci ritroveremo più,” disse Aria, con la voce tremante, “promettimi che non smetterai di sognarmi.”
Elian la strinse tra le braccia. “Ti sognerò finché avrò respiro.”
Quando il mondo onirico esplose in luce, entrambi si svegliarono, ma quella notte lasciò loro qualcosa di diverso: Aria, nella sua stanza, trovò l’orologio d’argento senza lancette. Elian, nella sua città di metallo, scoprì accanto al letto un fiore azzurro che non poteva appartenere al suo mondo.
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