La figura della strega: tra realtà storica e leggenda fantasy
Un viaggio tra storia, folklore e fantasy per scoprire l’origine e l’evoluzione della strega: protagonista misteriosa di tante storie e leggende. Scopri di più in questo articolo!
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Mr. Red Drakar
10/7/20254 min read


Quella della strega è sicuramente una delle figure più affascinanti, ambivalenti e durature nel racconto umano: si parla di mitologia, crimini reali, ignoranza, superstizione, per poi essere reinventata nel fantasy, nella cultura popolare, nei fumetti, nei videogiochi, divenendo un elemento caratteristico in grado di dare spessore e suscitare interesse. In questo articolo si parla del percorso che mette in luce sia le radici storiche (e spesso tragiche), che le fantasie e le mitologie che ne sono derivate.
Le origini antiche
Il concetto di stregoneria affonda le radici in epoche antiche, quando la conoscenza delle erbe, dei cicli naturali e dei rituali magici era strettamente connessa alla sopravvivenza quotidiana. Le donne che detenevano tali saperi erano spesso viste con sospetto; la linea tra guaritrice e strega era sottile, sfumata da paure collettive e pregiudizi. Nei secoli medievali, soprattutto in Europa, la stregoneria divenne un concetto codificato, associato a pratiche eretiche e diaboliche. I processi alle streghe e le persecuzioni che ne derivarono furono alimentati da un miscuglio di superstizione, politica e controllo sociale. Non era raro che le donne più indipendenti o dotate di saggezza naturale venissero etichettate come minacce, condannate alla diffamazione e, talvolta, alla morte.
Fu anni più tardi e nella prima età moderna che la stregoneria iniziò a divenire un fenomeno sociale e giuridico. La paura del male e del diavolo, alimentata da tensioni politiche, carestie e crisi religiose, trovò nella figura della strega un capro espiatorio perfetto. Nacquero così i processi alle streghe, vere e proprie cacce che si estesero in gran parte dell’Europa tra il XV e il XVII secolo.
Un ruolo cruciale lo ebbe il Malleus Maleficarum, pubblicato nel 1487 da due inquisitori domenicani, che divenne il manuale di riferimento per riconoscere, interrogare e condannare le streghe. Migliaia di donne insieme a uomini e bambini finirono nel mirino accusati di aver stretto patti con il demonio, di volare di notte ai sabba, di causare tempeste o pestilenze. Le confessioni, spesso estorte con la tortura, alimentavano il terrore collettivo e giustificavano ulteriori persecuzioni.
Le stime più prudenti parlano di decine di migliaia di vittime in Europa. In realtà, dietro a molte accuse si nascondevano motivi personali: rivalità, invidie, sospetti nati in piccole comunità. Bastava una malattia inspiegabile, un raccolto fallito, o anche solo l’indipendenza di una donna, per scatenare la paura e condannare un’innocente al rogo.
Le streghe nei racconti popolari
Parallelamente alla realtà storica, la strega divenne protagonista di leggende e racconti popolari, assumendo caratteristiche sovrannaturali, passando da un elemento misterioso, ad un qualcosa che guadagnava sempre di più fascino e identità mitologica come alimentata da quegli stessi misteri non risolti e dubbi.
Nella tradizione orale iniziarono a girare ipotesi e teorie su una figura benevola che protegge la comunità o una creatura oscura che infesta boschi e villaggi. Il suo ruolo narrativo variava: alle volte saggia e misteriosa, vendicativa e malefica in altre. Queste narrazioni contribuirono a consolidare un’immagine iconica, fatta di cappelli a punta, scope volanti e incantesimi arcani, che permea ancora oggi la letteratura fantasy e il cinema.
La strega nel fantasy e cultura pop
Il Novecento e il nuovo millennio rappresentarono un periodo nel quale la strega fu consacrata come icona del fantasy e del cinema. Dal cappello a punta e il calderone della tradizione popolare si passò alle streghe eleganti e complesse di Harry Potter, Il Signore degli Anelli o Le cronache di Narnia, figure appartenenti sempre più al mondo della magia, di ambiti più estranei ai contesti reali, una dai volti sempre diversi.
Divenne un personaggio temuto, rispettato, celebrato. Nei racconti contemporanei, la strega incarna l’indipendenza, la connessione con la natura e la consapevolezza di sé. In molte opere la magia diventa una metafora del potere personale e della diversità, un dono che comporta responsabilità e sacrificio. Allo stesso tempo, ambiti come il cinema o le serie TV ne riscoprirono e risaltarono anche l’aspetto più cupo: la strega come forza primordiale, legata al mistero, all’occulto e alle ombre dell’animo umano.
Realtà, leggenda e simbolo senza tempo
Mettendo a confronto la realtà storica con la leggenda, il confine, la distanza si fanno sempre più profonde. Ci si trova davanti ad una storia di donne accusate di stregoneria che spesso corrispondevano a persone semplici, guaritrici o levatrici, colpevoli solo di vivere ai margini o di possedere conoscenze popolari tramandate oralmente. Tali radici storiche reali tuttavia, seppure possano conservare ricordi macabri e negativi, hanno permesso la creazione di un modello ben diverso e più magico; le streghe del fantasy, si rivelano creature potenti, dotate di veri poteri sovrannaturali, capaci di dominare gli elementi e cambiare il destino.
Tra questi due estremi si nasconde un filo comune: la strega rappresenta ciò che sfugge al controllo, ciò che si ribella all’ordine costituito. La paura dell’ignoto, ma anche la fascinazione per la libertà. La donna che conosce, che non si piega, che vive secondo regole proprie.
Oggi la figura della strega continua a esercitare un fascino straordinario. È simbolo di ribellione, di mistero, di potere femminile e di connessione con la natura. Un’icona che parla ancora alle nostre paure e ai nostri desideri più profondi, che continua a rappresentare il confine sottile tra luce e oscurità, ragione e magia, realtà e leggenda.
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