La bambola al mercato delle pulci

Ho scritto un racconto breve su una vicenda oscura e surreale: il ritrovamento di una bambola misteriosa con segreti inquietanti ancora non scoperti e chiari.

STORIE E RACCONTII MIEI RACCONTI

Mr. Red Drakar

5/12/20252 min read

La ragazza camminava tra le bancarelle di un mercatino dell’usato, allestito nella zona industriale di una cittadina. Tra vinili graffiati, libri macchiati e stoviglie scompagnate, si fermò davanti a un tavolo che ospitava un solo oggetto: una bambola di porcellana, alta circa trenta centimetri, vestita con un abito vittoriano lilla ormai sbiadito. Il volto era apatico, ma non del tutto spento. Gli occhi, fissi e vitrei, sembravano spiare il mondo con la pazienza delle cose che attendono.

L’uomo dietro il banco non parlò. Le fece solo un cenno con la testa, come se sapesse che la scelta era già stata fatta.

La ragazza portò la bambola a casa, la sistemò su una mensola accanto ai suoi libri di infanzia e si dimenticò di lei per qualche giorno.

Poi iniziarono i sogni.

Inizialmente solo immagini sparse: una giostra, una scala a chiocciola, la luce dorata di una finestra al tramonto. Una sensazione di ricordi non suoi, eppure comunque familiari. Dopo qualche giorno, i sogni divennero più nitidi: una bambina dai capelli scuri, una voce materna che cantava una ninna nanna in una lingua mai studiata. Al risveglio provava una sensazione stranamente dolce.

Non passò tanto tempo dal momento in cui i sogni divennero visioni a occhi aperti. Mentre camminava per strada o sedeva in aula all’università, frammenti di vite non sue le attraversavano la mente come riflessi su una superficie d’acqua. Una sensazione sgradevole di "assistere alla vita degli altri", perdendo sempre più il controllo della propria. Iniziò a dimenticare il volto della sua migliore amica, il nome del professore di filosofia, la voce del padre.

Cominciò a chiudersi in casa. Non per paura, ma per quieta adesione a qualcosa di inevitabile. Passava ore a fissare il vuoto, seduta accanto alla bambola, lasciando che i ricordi si fondessero e si riscrivessero. Parlava poco, mangiava meno. Non rispondeva ai messaggi. Poi smise anche di scrivere.

L’ultima persona che la vide – una vicina di casa – raccontò di averla trovata seduta sul pavimento del soggiorno, gli occhi spalancati ma assenti. Davanti a lei, la bambola. Sembravano in simbiosi. Come se una riflettesse l’altra.

Qualche giorno dopo, cercando di far luce sulla vicenda furono chiamati i soccorsi e un investigatore per via della scomparsa della ragazza; l'unico dettaglio o indizio di risalto sulla vicenda fu il ritrovamento di una scritta sul retro della casa:
"Tutto ciò che dimentichi, io lo ricorderò per te."