Il primo personaggio femminile nei videogiochi: tra storia, pixel ed evoluzione

Chi è stata la prima protagonista femminile dei videogiochi, tra storia, curiosità e icone come Ms. Pac-Man, Samus Aran e Lara Croft? Scoprilo in questo articolo!

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Mr. Red Drakar

8/8/20253 min read

Quando si parla di personaggi femminili nei videogiochi, molti sono portati a pensare subito a Samus Aran di Metroid o a Lara Croft, simbolo degli anni ’90, ma la verità è che la prima figura femminile a comparire in un videogioco ha origini molto più antiche e sorprendenti.

La prima cosa da chiarire è che ci sono più modi per interpretare la “prima apparizione” di un personaggio femminile: si può parlare di primo personaggio giocabile, primo personaggio riconoscibile come donna, o ancora di protagonista con una storia o una personalità definita.

Uno dei primi casi documentati risale al 1980, con un gioco poco conosciuto: “Crazy Climber”, dove una delle figure che compare brevemente è una donna che ostacola il protagonista. Ma non è lei a guadagnarsi la palma del primato.

LA VERA PIONIERA DEL POP

Un nome ricorrente nelle discussioni storiche è nientemeno che Ms. Pac-Man, il seguito semi-ufficiale di Pac-Man, uscito nel 1981. Ms. Pac-Man non è solo una “versione femminile” del celebre mangiapalline: ha il suo gioco, i suoi livelli, una narrazione visiva che include un vero e proprio romance con Pac-Man, e soprattutto è il primo personaggio femminile protagonista e giocabile in un videogioco arcade di successo internazionale.

Sebbene il suo design sia minimalista (un fiocco rosso e rossetto), Ms. Pac-Man è considerata la prima vera eroina videoludica a entrare nella cultura pop. Per l’epoca, è stato un passo enorme.

Nello stesso anno di Ms. Pac-Man, usciva Lady Bug, un altro titolo arcade con protagonista femminile. In questo caso, la protagonista è una coccinella (ma con connotazioni femminili evidenti nel nome e nel design), impegnata in un gameplay simile a quello di Pac-Man ma con più strategia.

Lady Bug però non ebbe lo stesso successo, e finì per essere dimenticata nella polvere degli arcade.

EROINE INDIMENTICABILI E SORPRESE

Molti fan più appassionati di retrogaming ricorderanno un vero colpo di scena: Samus Aran, protagonista di Metroid (Nintendo, 1986). Per quasi tutta l’avventura, Samus appare come un bounty hunter in armatura, senza volto né identità di genere rivelata. Solo alla fine del gioco, se il giocatore termina in un certo tempo, scoprirà che è una donna.

Questo ha fatto di Samus il primo personaggio femminile protagonista di un gioco d’azione/sparatutto con un’identità definita e una storia complessa. Un’icona rivoluzionaria per l’epoca, perché rompeva completamente lo stereotipo delle “donne da salvare”, stereotipo molto presente nei primi anni '80, con esempi quali la principessa Peach (all’epoca “Princess Toadstool”) in Super Mario Bros. (1985).

Le cose tuttavia iniziarono a cambiare alcuni anni a venire. Oltre a Samus, altri personaggi femminili si fecero largo con personalità più complesse, arrivando all'introduzione di figure come:

  • Lara Croft (Tomb Raider, 1996): avventuriera, intelligente, atletica, e uno dei primi personaggi femminili ad avere una propria saga da protagonista.

  • Chun-Li (Street Fighter II, 1991): la prima donna in un picchiaduro, velocissima e letale.

  • Terra Branford (Final Fantasy VI, 1994): protagonista di uno dei capitoli più amati della saga Square, con una storia tragica e intensa.

Ripercorrere la storia dei primi personaggi femminili nei videogiochi può considerarsi un bel modo per comprendere come l’identità e la rappresentazione nei media siano cambiate nel tempo.

Ms. Pac-Man, Lady Bug e Samus Aran sono solo le capostipiti di una lunga serie di eroine che hanno reso i videogiochi più ricchi, vari e umani.

Oggi, figure come Aloy (Horizon Zero Dawn), Ellie (The Last of Us), 2B (NieR:Automata) o Bayonetta sono la prova che le protagoniste non sono più una rarità, ma una forza trainante dell’industria.