Il lato oscuro del Giappone: 5 leggende metropolitane inquietanti

In questo articolo parleremo di 5 leggende metropolitane e storie oscure del Giappone! Scopri il lato oscuro del Giappone con le sue storie, leggende e teorie!

ARTICOLI E NOTIZIESTORIE E RACCONTI

Mr. Red Drakar

5/11/20254 min read

Rappresentazione di Aka manto nei bagni
Rappresentazione di Aka manto nei bagni
1. AKA MANTO

Aka Manto (mantello rosso letteralmente) è la leggenda di uno spirito maligno che infesta i bagni femminili, pubblici o privati che siano; una figura dal mantello rosso per l’appunto e una maschera bianca a coprire il viso, elegante, silenziosa ma allo stesso tempo dall’aspetto sinistro.

Secondo la leggenda, sembra che qualora una ragazza si imbattesse in tale figura, quest’ultima rivolgerebbe sempre la domanda “carta rossa o carta blu?” La scelta della carta rossa significa essere uccisi brutalmente, in uno scenario altamente sanguinoso; nel caso della seconda scelta si andrà in contro ad una morte lenta e silenziosa, come uno strangolamento ad esempio. L’opzione della fuga non è sempre la scelta corretta; si racconta infatti che una possibilità stia nell’ignorare o dare una risposta non convenzionale.

Nella leggenda di Aka Manto si riflette una profonda inquietudine legata alla crescita, alla paura dell’ignoto e alla rigidità delle scelte obbligate nella società.

2. L'INFERNO DI TOMINO

Quando si parla dell’”Inferno di Tomino”, ci si riferisce ad una leggenda oscura giapponese inquietante ma per certi versi anche triste; una leggenda incentrata su una poesia maledetta scritta dal poeta Yomota Inuhiko e inclusa in un'antologia degli anni '70, e successivamente incluso in una collezione di poemi del 1919 Il testo della poesia parla di Tomino, una ragazzina disabile che cade nell’inferno dopo la morte, intrappolata in un tormento eterno di colpa, punizione e perdita. Tomino scrisse una poesia raccapricciante e per questo venne punita dai suoi genitori e rinchiusa in cantina senza mangiare né bere fino alla morte per bronchite dovuta al freddo e umidità.

Si dice che da allora lo spirito di Tomino è impresso nelle parole della poesia e che evochi una maledizione qualora venga recitata in caratteri giapponesi, provocando la morte in svariate circostanze di coloro che recitano i versi.

La poesia esiste davvero, accessibile a chiunque, ma circondata da un’aura di mistero capace di insinuarsi nella mente. Una leggenda che sfida la curiosità e il rispetto per l’ignoto, invitando il lettore a riflettere su quanto il linguaggio e la parola possano diventare strumenti del destino.

Bambina che legge una poesia giapponese.
Bambina che legge una poesia giapponese.
3. TEKE TEKE

Una delle leggende più cruente del folklore urbano giapponese è sicuramente “Teke Teke”. Storia di una studentessa che, secondo le varianti più comuni, morì tragicamente dopo essere caduta sui binari della metropolitana e venne tranciata a metà dal passaggio di un treno. Da allora il suo spirito tormentato vaga nel mondo dei vivi, muovendosi con le braccia e i gomiti, il busto strisciante e contorto. Il suono che produce nel suo avanzare – “teke teke” – ha dato il nome alla leggenda.

La leggenda incarna l’orrore del trauma fisico e dell’abbandono, ma anche la paura infantile di una morte improvvisa e inaccettabile. È una delle storie più visivamente spaventose, ma anche una delle più popolari tra i giovani proprio per il suo tono diretto e crudo. Il suono ritmico del suo nome rimane nella testa, come il ticchettio di un orologio che segna l’arrivo inevitabile di qualcosa che non si può fermare.

Puoi saperne di più leggendo questo articolo.

Teke Teke sui binari.
Teke Teke sui binari.
4. HANAKO-SAN

Hanako-san, uno spirito o creatura soprannaturale, fa parte di una delle leggende più famose e diffuse in Giappone. Leggenda di una bambina di nome Hanako, una bambina delle scuole elementari con un caschetto di capelli neri con la frangia, dalla carnagione chiarissima e con indosso un’uniforme scolastica, o almeno secondo una delle tante versioni.

La storia racconta che, bussando per tre volte sulla porta della terza cabina del terzo piano di un bagno scolastico e chiedendo "Hanako-san, sei lì?" Nel caso di risposta affermativa, la vittima verrà trascinata nello scarico del bagno e condotta all’inferno.

Secondo alcune voci sulle origini della leggenda, Hanako sarebbe morta in un bombardamento durante la guerra mentre si nascondeva nel bagno; altri parlano di una bambina bullizzata e uccisa da compagni di scuola, o da un genitore abusivo. Qualunque sia la versione, il suo spirito sarebbe rimasto intrappolato tra le mura della scuola, in attesa di essere chiamato.

Hanako-san nei bagni.
Hanako-san nei bagni.
5. LA BAMBOLA OKIKU

Si tratta della leggenda di una bambola giapponese realmente esistente, oggi conservata nel tempio Mannenji di Hokkaido. regalata a una bambina di nome Okiku, che però morì in giovane età a causa di una malattia. Dopo la sua morte, la famiglia notò che i capelli della bambola iniziavano a crescere misteriosamente, come se l’anima della bambina fosse rimasta dentro l’oggetto. Successivamente fu affidata al Tempio di Manneji, dove i monaci tagliano periodicamente i suoi capelli, che continuano a ricrescere, e dicono che dentro di lei viva ancora qualcosa. I visitatori che l’hanno osservata raccontano di aver visto piccoli movimenti o di aver sentito uno sguardo addosso.

La bambola, oggi priva di mandibola e con occhi profondi e opachi, è tenuta come un oggetto sacro.

Okiku rappresenta la tristezza dolceamara del legame tra amore e morte, tra ciò che si perde e ciò che si cerca disperatamente di tenere con sé.

Bambola Okiku mentre fissa il vuoto.
Bambola Okiku mentre fissa il vuoto.

Queste sono 5 delle leggende metropolitane e oscure del Giappone; per ulteriori approfondimenti su altre versioni delle leggende o altre storie meno conosciute, richiedetele compilando il modulo alla fine di questa pagina!