Baki Hanma: Blood Arena - Prima analisi e recensione breve

Erano gli anni 2000 quando venne rilasciato il primo videogioco sull'anime, Grappler Baki: Baki Saikyō Retsuden, su PlayStation 2, mai distribuito in America ma localizzato in Regno Unito, cambiando il nome in "Fighting Fury"; il gioco appariva come un classico picchiaduro con modelli 3D, con un roster che includeva alcuni dei personaggi della serie e svariate modalità.

Ad una distanza di 25 anni, Baki Hanma: Blood Arena ci riprova seguendo un stile grafico 2D con formula Punch-Out, il classico stile con visuale sulle spalle del personaggio del giocatore.

Il gioco si presenta come un arcade nel quale potremo vestire i panni di Baki Hanma e affrontare 12 personaggi iconici provenienti dalla serie, come Doppo Orochi, Kaio Retsu ed altri. Si vocifera anche di una certa "creatura più forte del mondo", un titolo riconoscibile specialmente da coloro che conoscono la serie anime.

Oltre ad un comparto sonoro attinente e dinamico che richiama quello della serie, ho trovato interessante lo stile grafico, pulito, lineare ma fedele, quasi come si volesse enfatizzare, inserire in un videogioco l'animazione dinamica, cruenta e folle del cartone.

Caratteristiche forti dal punto di vista del gameplay sembrano essere i riflessi, la strategia e il tempismo che ricoprono un ruolo molto importante, in grado di rendere un sistema di combattimento abbastanza intuitivo e semplice al tempo stesso strategico e con una propria difficoltà da gestire.